Anni 50
Negli anni 50 inizia quella felice stagione del design italiano definita dell'ispirazione alla modernità e dall'entusiasmo per la fine della guerra.
Agli albori degli anni 50 in Italia nascono nuove industrie produttrici di mobili con l'obiettivo finale la produzione in serie di oggetti per la casa, tra le quali: Arflex, Tecno, Rima, Cassina, Azucena, RIzzi, Stilnovo, Arteluce, Arredoluce, Bonacina, Poggi, Oluce.
Giovani designer collaborano con queste industrie e disegnano mobili tra i quali Franco albini, Carlo Mollino, Vico Magistrati, Ignazio Gardella, i fratelli Castiglioni, Vittoriano Viganò, Carlo Mollino, Gio Ponti, Marco Zanuso, Angelo Mangiarotti, Giovanni Micheluzzi, Luigi Caccia Dominioni, Ico Parisi.
Durante gli anni della ricostruzione post guerra vediamo dar luce a progetti di design come i motocicli la Vespa e Lambretta e l'automobile Fiat 500, sarà poi Ferrari a fabbricare la prima auto per pochi.
Il processo di modernizzazione post guerra viene poi messo in discussione la fine degli anni 50 da architetti come Vittorio Gregoretti, Gae Aulenti, e Paolo Portoghesi.
Oggi oggetti di design italiano degli anni 50 sono riconosciuti a livello internazionale, ricordiamo le poltrone di Franco Albini per Vittorio Bonacina, sempre Franco Albini disegna la libreria LB7 per Poggi, la poltrona Senior di Marco Zanuso per Arflex, la sedia Isa di Joe Ponti, la superba poltrona Fiorenza di Franco albini per Arflex, la sedia Medea disegnata da Vittorio Nobili per Tagliabue, Osvaldo Borsani disegna per Tecno le poltrone d70, ma la vera evoluzione sarà l'assedia "Super leggera" che disegna Joe Ponti per Cassina la sedia più leggera mai prodotta fino ad allora.
Le lampade degli anni 50 sono un vero concentrato di creatività e solidità strutturale, ricordiamo il designer Gino Sarfatti con le sue intuizioni innovative disegnate per Arteluce si è reso pioniere di un nuovo modo di concepire la luce.
Gino Sarfatti per Arteluce produce lampade che faranno storia. Pietro Chiesa e Max Ingrand disegnano per fontana arte quelle che saranno le più belle lampade di sempre per strutturam concetto e disegno.
Ignazio Gardella disegna per azucena lLp7 e pPagoda, in questi anni Ettore Sottsass disegna superbe lampade per Arredoluce.
L'
arte del vetro vede la sua base a Venezia Murano. Le case produttrici di vetri d'arte tra le quali Venini, Toso, Vistosi, Seguso collaboarano con designer già affermati Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, Massimo Viugnelli, Gio Ponti.
Anni 60
Tutte quelle certezze e valori che erano i nati con il miracolo economico verranno messi in discussione, dando origine di nuovi miti e di nuovi modi comportamentali che troveranno la loro concretizzazione nella contestazione industriale del 1968.
Questa rivoluzione nel design italiano determinerà una ricchezza di modi, molto spesso contraddittori, e contaminazioni a mondi con i quali il design non ha mai avuto nulla a che fare.
Dal mondo della moda all'auto tutto finirà per cambiare profondamente.
Tutta una serie di oggetti che fanno parte della nostra quotidianità cambiano aspetto. Basti pensare al telefono Grillo disegnato da Marco Zanuso e alla sua brionvega ts 502 che rivoluzionano rispettivamente l'immagine del telefono e della radio portatile.
È lunghissima la lista dei mobili, delle lampade, tappeti che cambiano assolutamente il modo di vivere i mobili degli italiani.
Ancor più lunga è la lista dei designer progettisti che hanno contribuito a tale evoluzione ricordiamo: Marco Zanusso, Joe Colombo, i Castiglioni, Gae Aulenti, Anna Castelli Ferrieri, Giotto Stoppino, Ignazio Gardella, Sergio Mazza, Osvaldo Borsani Tobia Scarpa, Mario Bellini, Cini boeri, Gaetano pesce, Afra e Tobia Scarpa.
Mobili facili da produrre, da usare, innovativi trasparenti e colorati, frutto di idee lungimiranti, trasgressive, eccessive, radicali.
in questo decennio vediamo nascere la lampada Toja prodotta da Flos, la sedia mezzadro disegnata dal Castiglioni, la poltrona Joe prodotta da Poltronova disegnata da De Pas D'urbino Lomazzi, il faretto Bazooka di Joe Colombo per Stilnovo, sempre di Joe Colombo è la lampada Spider per O-Luce.
Menzioniamo a poltrona San Luca di Castiglioni per Gavina, il divano Bastiano e il letto Vanessa di Tobia scarpa per Gavina, le lampade Arco, Tojo e Taccia disegnate da Castiglioni per Flos. Archizoom disegna il divano Safari per Poltronova.
Una particolare menzione va alla lampada Eclisse disegnata da Vico Magistrati e prodotta da Artemide nel 1967 vincitrice del compasso d'oro.
Anni 70
Il riconoscimento maggiore dell'Italian Design in sede internazionale viene dal Museo of Modern Art MOMA di New York con la più volte ricordata mostra del 1972 intitolata "New Domestic Landscape"
A metà degli anni 70 tutta quella carica rivoluzionaria dissacratoria trasgressione che aveva attraversato la società inizia però a stemperarsi.
Nel numero 475 di Domus del 1969 si legge che " bisogna inventare volta per volta gli utensili per il fare e le risposte da dare ai nuovi quesiti".
Ecco che si recupera una nuova formalità attraverso innovazioni logico e naturali portando valori più tradizionali.
Il designer Vico Magistretti recupera un senso di innovazione disegnando il modello Fiandra per Cassina e la lampada Atollo per O-Luce. Stesso senso di formalità e innovazione troviamo nei disegni di Carlo Scarpa che produce per Gavina Tavoli, Librerie e Sedute sobrie e funzionali.
Le lampade realizzate negli anni 70 la fanno da padrone ricordiamo: Gino Sarfatti perArteluce con il modello 1055 1955,
Ipotenusa disegnata da Castiglioni per Flos Pascal disegnata da Magistretti per O-luce, Enzo Mari con le soluzioni di sistema aggregato per Artemide a Kama,Tobia scarpa disegna la Papillona per Flos, Gismondi con la Chimera per Artemide.
Gino Vistosi disegna le lampade in vetro Comare e Comareta per la vetreria Vistosi, Gae Aulenti disegna Patroclo e Alcinoo per Artemide.
Ma Non mancano lampade radicali quali il Frate per Stilnovo, lampade radicali quali Asteroide Nuvola Passiflora e Onda di Ettore Sottsass prodotte da alchimia e Memphis.
Tra le sedute prodotte negli anni 70, come non ricordare la sedia Plia sul disegno di Giancarlo Piretti prodotta per Anonima Castelli, la sedia appoggio disegnata da Claudio Salocchi per Sormani, il divano Pratone disegnato dal gruppo Sturm per Gufram, la poltrona Joe di Depas d'Urbino e Lomazzi per Poltronova, Zanotta produce Brillo disegno di Joe Colombo.
A fine degli anni 70 Ettore Sottsass, Alessandro Menghini e Aldo Rossi inseriscono una componente più ludica al progetto di design, una creatività intesa come espressione di vita libera da ogni condizionamento produttivo.
Nel 1978 un'esposizione sugli ultimi cinquant'anni di architettura italiana celebra i primi cinquant'anni della rivista Domus.
Ricordiamo che il primo numero della rivista Domus esce nel 1928 e incorpora editoriali di Gio ponti. Ponti nell'anno successivo diventa direttore per poi nel 1941 lasciarne la direzione. Negli anni successivi collaborano alla rivista le eccellenze dell'architettura italiana tra i quali: Franco Albini, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Mario Bellini.
Anni 80
E così all'inizio degli anni 80 l'internazionalizzazione del design italiano prende corpo in maniera sempre più viva ben rappresentata dalla ditta Memphis, Sottsass, Gaetano Pesce, Alessandro Mendini Studio Alchimia.
A partire dalla metà degli anni 80 si fa sempre più frequente la collaborazione dei designer stranieri con le aziende italiane Philippe Stark con Cassina e Alessi. Vico Magistretti e Antonio Citterio italiani di origine lavorano rispettivamente per Fritz Hansen e per Vitra.
Ricordiamo le intramontabili sedute che Cassina produce sul disegno di Gaetano pesce tramonto a New York, Dahlia e Wing. Giovanni Offredi disegna sedie per Saporiti e il meraviglioso tavolo Paracarro sempre per Saporiti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni disegnano il singolare sgabello allunaggio prodotto da Zanotta. Gae Aulenti disegna per Fontana Arte Tavolo una lastra di vetro a cui sono fissate quattro ruote. Ettore Sottsass per Studio Alchimia disegna lampade dal design futuristico tra le quali Capodanno lampada da tavolo con base in laminato decorato. Sempre Sottsass disegna per Memphis Carlton mobile contenitore con cassetti rivestito in laminato plastico e decorato alla base.
Memphis produce lampade al design curioso frutto della matita di Michele de Lucchi.
Anni 90
Certamente l'Italian style è sempre di esempio nel suo settore ma pur essendo un punto di riferimento non apre in questi anni nuove strade.
Seppur la produzione è ormai consolidata a buonissimi livelli si progetta un po' di tutto.
In questa stasi della creatività vediamo però come trai più prodotti significativi vi siano proprio quelli disegnati da cui progettisti storici di cui abbiamo parlato finora.
Nel mercato degli anni 90 sembra non vi sia più il tempo per riflettere. È difficile muoversi e proporre cose innovative. In questa globalizzazione le culture si mescolano le storie e le religioni si incontrano.
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